Dalla Calabria

Sembrano essere passati secoli dal 4 marzo 2018 quando i Pentastellati in Calabria raggiunsero la mostruosa percentuale del 43,4% eleggendo ben 18 parlamentari su 31, il 60% di tutti i parlamentari eletti in Calabria.

Probabile che Occhiuto si candiderà comunque e, nei fatti, il centrodestra sarà comunque diviso e non unito con risultati imprevedibili

La Calabria è la Calabria. Una terra difficile, litigiosa ed autoreferenziale e tutto ciò che altrove è semplice in Calabria diviene maledettamente difficile. Anche e soprattutto in politica.

Accordi imposti dall’alto e giustizialismo non pagano. In Umbria sonora sconfitta per l’alleanza PD-5S.

La dinamica del voto in Calabria, osservando i dati di alcuni recenti sondaggi commissionati e custoditi nei cassetti di alcune segreterie nazionali di partito, segue quella nazionale, con qualche inevitabile eccezione.

Nel bellissimo scenario del Salone degli specchi della Provincia di Cosenza, gremitissima in ogni parte, è stato presentato l’interessante libro scritto dal giornalista Michele Drosi, “Mario Oliverio – La sfida riformista di un Presidente scomodo”, con la prefazione di Luigi Maria Lombardi Satriani.

I pentastellati calabresi, gli attivisti, quindi la base del movimento, continua a manifestare la propria assoluta contrarietà all’ipotesi di un possibile accordo fra il Movimento 5 Stelle d il Pd, precisando, fra l’altro, di non voler tenere in alcun conto qualsiasi risultato delle elezioni regionali umbre.

A valutare la Calabria osservatori romani che ne disconoscono le dinamiche e commissari di partito inviati da chissà dove che ne ignorano praticamente tutto. Come una perfetta colonia e periferia dell’Impero per come da sempre è la Calabria.

La coalizione di centro-sinistra, coordinata da Luigi Incarnato (Psi), ha deciso di avviare un ampio confronto con le forze sociali e produttive per individuare i temi di più rilevante interesse per lo sviluppo della Calabria.