Dalla Calabria

Parte la raccolta dei curriculum, deciderà il voto su Rousseau. Il Movimento 5 stelle apre la raccolta di candidature per Emilia-Romagna e Calabria, dove a meno di clamorose sorprese correrà da solo.

Il comune in provincia di Crotone è ritornato al voto dopo 2 anni di commissariamento per scioglimento per infiltrazioni mafiose. Maria Grazia Vittimberga, avvocato, componente della segreteria provinciale del Partito democratico, ha vinto con 3.488 voti (53%) su Maurizio Piscitelli, espressione del centrodestra, che ha avuto 2.985 preferenze (46%).

Paolo Mascaro è stato rieletto sindaco di Lamezia Terme con il 68,9% (12.317 preferenze), ottenendo il doppio delle preferenze rispetto al suo competitor, Ruggero Pegna che si ferma al 31.1% (5.559 preferenze). Al primo turno Mascaro aveva ottenuto il 38.89% mentre Pegna il 23%.

Una folgorazione sulla via del garantismo? Sarebbe auspicabile per lo svolgimento del gioco democratico e in rispetto al sacrosanto principio insopprimibile di libertà.

A due mesi dalle elezioni e ad un mese dalla presentazione delle liste in Calabria il mondo della politica naviga ancora a mare aperto ed il caos regna sovrano. A riprova di come la “Colonia” Calabria sia una palla al piede per i big nazionali e sia distante anni luce dalle altre Regioni dove le candidature sono già definite e dove la campagna elettorale è in corso da tempo.

Attesa infinita solo, ovviamente, per la Calabria, a dimostrazione di come i big della politica del centrodestra abbiano a cuore una terra per loro sempre più insignificante.

Una posizione politicamente suicida. Nel frattempo il Governatore Mario Oliverio  è impegnato nel redigere il programma già avviato con la sua “Leopolda” e a preparare le liste.

Sono lontani, anzi lontanissimi, i tempi di quando i calabresi decidevano chi dovevano essere i candidati chiamati a concorrere per il Governo della Regione.

Oggi è molto di moda, soprattutto nei partiti a livello romano, cercare di individuare personaggi fuori dalla politica, cosiddetti “civici” al quale affidare importanti ruoli di governo. Ma negli anni passati vi fu chi, anticipando i tempi, si presentò da “civico” in alternativa ai partiti.