Dalla Calabria

“Mi batto perché si possa affermare la speranza di un movimento collettivo che, necessariamente, richiama ognuno di noi alla piena assunzione di responsabilità politiche e morali, verso il futuro di una terra, che non può continuare a subire lo stereotipo di un pregiudizio negativo della sua immagine, che storicamente si è diffuso oltre i confini regionali.”

Pubblicare dei sondaggi sulle prossime elezioni regionali in Calabria nell’ambito della seguitissima trasmissione “Porta a Porta” senza menzionare tutti i candidati rischia di essere fuorviante, oltre che, di conseguenza, non attendibile.

L’esito del voto degli iscritti del Movimento 5 Stelle sulla Piattaforma Rousseau incorona, anche se per un soffio, con il 53%, la candidatura del docente Unical, Francesco Aiello a Governatore della Regione Calabria.

Nel centrodestra decide uno solo, Matteo Salvini, che ponendo veti e controveti e giocando a continui rinvii sceglierà a qualche giorno dalla presentazione delle liste chi dovrà essere il candidato con la maglietta di Forza Italia ma, in realtà, salviniano di ferro.

In Calabria  ancora la coalizione di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, è orfana del candidato presidente. Una vicenda che potrebbe far svanire una vittoria certa, per i fatti che ormai tutti conoscono.

“Come sempre, un gesto conterà più di tante parole. Per compierlo, serve spogliarsi dai retaggi del passato, guardare al domani più che al presente. Non serve coraggio, né alcun calcolo politico o personale. Serve solo un po’ di amore per la verità”.

Il leader della Lega continua a sostenere che entro il prossimo sabato si deciderà il nome del candidato del centrodestra in Calabria. “Aspettiamo che gli alleati facciano una scelta, noi siamo a disposizione. Speriamo di fare – ha sostenuto Salvini – una bella scelta di cambiamento e di futuro anche in Calabria”.

“Già da tempo lavoravamo alla composizione delle liste e adesso siamo partiti con la raccolta delle firme. Non sarebbe accettabile che io mi ritirassi per un diktat di forze politiche nazionali, è un’azione di prevaricazione che io non posso davvero accettare”.

Sarà un battaglia difficilissima poter prendere voti con tanti candidati e tante liste. Una guerra all’ultimo voto con un sistema elettorale che non prevede il voto disgiunto e il ballottaggio. Vincerà il candidato Presidente che prenderà un voto in più. La caccia al voto è iniziata, senza esclusione di colpi.