Gianfranco Bonofiglio

Quelli che sono giunti in Calabria da fuori regione e che negli ultimi giorni si sono registrati al sito della regione sono 6.302. (Un numero molto, ma molto inferiore a coloro i quali sono ritornati nel maxi – esodo al contrario dal Nord al Sud).

In seguito all’ordinanza contingibile e urgente del Sindaco Mario Occhiuto, il Commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, Giuseppina Panizzoli, ha eseguito lo spostamento del reparto di ematologia, ampliando il reparto di malattie infettive con nuovi posti letto destinati alla cura del coronavirus.

Un comportamento deprecabile ed irresponsabile ed esattamente contrario alle disposizione del Governo. Essersi sottoposto ad ore ed ore di viaggio in bus, in vagoni di treni o cuccette ha significato sottoporsi ad un grande rischio di contagio personale, oltre al pericolo di contagiare i propri cari, magari genitori e nonni più anziani e, quindi, più a rischio.

Quella parte eccezionale e meravigliosa che viene menzionata solo oggi con l’allarme del coronavirus ma che da anni, con tanti sacrifici e senza alcun clamore mediatico, con pochi fondi, con la precarietà a vita e malpagati, continua a lavorare per passione, per amore degli altri e per contribuire davvero con i fatti e non con inutili chiacchiere alla sacrosanta lotta per la tutela del bene più prezioso dell’uomo, la sua salute.

Quando l’emergenza passerà, e ce lo auguriamo tutti il più presto possibile, tutto ritornerà nella “normalità”. La sanità pubblica continuerà ad essere mortificata. La sanità privata accreditata (ovviamente non tutta) continuerà ad essere il serbatoio e la gallina dalle uova d’oro di imprenditori in odor di mafia collegati a politici collusi e tutto continuerà come sempre.

L’ultimo bollettino sull’andamento del contagio del coronavirus in Calabria reso noto alle 18.00 dal dipartimento regionale “Tutela della salute” in dica in 35 i casi di positività registrati sinora.

E lo stesso dott. Ricciardi ha affermato che “Presto vedremo le conseguenze degli spostamenti nord-sud. Ci vorranno due settimane per poter assistere alla diminuzione dei casi.

“In qualità di autorità Sanitaria Locale, ho disposto l’invito alla temporanea chiusura, fino al prossimo 3 aprile 2020, salvo ulteriori proroghe da parte del Consiglio dei Ministri, degli esercizi commerciali non catalogati come di prima necessità”

L’allarme del Coronavirus non porta alla carestia e nelle normative e i consigli per contenere il contagio vi è soprattutto quella di evitare assembramenti.