“Saperi e sapori kosher” è stato il tema di un evento formativo dedicato alla cucina del popolo ebraico che si è tenuto nell’aula magna dell’Istituto alberghiero Ipseoa “San Francesco” di Paola.
Un modo per aprire, sulla scorta di quanto fa da tempo il Festival della cucina kosher in Calabria, una finestra conoscitiva sul cibo preparato secondo i dettami della Torah a cui da millenni il popolo ebraico si attiene fedelmente e la cui osservanza e il rigoroso rispetto sono vagliati dai rabbini. E, anche un’occasione, in un’ottica di apertura di orizzonti e prospettive, per conoscere anche i possibili punti di contatto che esistono e che negli anni si sono consolidati tra le modalità utilizzate per preparare i cibi per quanti sono osservanti della religione ebraica e la cultura gastronomica calabrese.
Kosher, nella lingua ebraica, significa “adatto” o “idoneo” e per quanto riguarda il cibo indica ciò che può essere consumato rispettando le indicazioni religiose di quanti appartengono e intendono non discostarsi da quanto prevede in materia di alimentazione la religione ebraica.
Ospite d’eccezione della giornata, che ha vissuto due principali momenti, uno teorico e l’altro pratico, è stato, dopo i saluti del dirigente scolastico Elena Cupello, il rabbino Umberto Piperno, esperto della materia, che nell’aula magna dell’istituto scolastico ha tenuto una lezione seguita anche da esperti del settore enogastronomico.
E’ poi intervenuta Maria Francesca Amantea, presidente del “Festival della cucina kosher in Calabria”, appuntamento importante e occasione di scambio tra la cucina ebraica e quella calabrese, in una regione dove le comunità ebraiche si stabilirono sin dal Medioevo e dove tracce del loro insediamento rimangono ancora molto forti e sentite in diverse città piccole e grandi.
Fonte: Ansa