L’altra Calabria, motivo di orgoglio nel mondo. “Il Cimitero internazionale dei Migranti, elogiato dal Vaticano e sempre più al centro dell’attenzione mondiale, conquista adesso anche il mondo Buddhista!
Oggi è arrivata a Tarsia una delegazione di donne, volontarie tedesche, impegnate nell’accoglienza, l’insegnante di Meditazione Buddhista, Monika Winkelmann, una giornalista free lance, Laura Held, e una giovane collaboratrice, Jana Hebelein, per una visita al cantiere dove sta sorgendo la più grande opera umanitaria legata alla tragedia epocale dell’immigrazione, il Cimitero dei Migranti, che darà dignità alle vittime dei tragici naufragi”.
E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della monumentale opera per la cui realizzazione lotta ininterrottamente da oltre 6 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013.
“Continuano ad arrivare a Tarsia da diversi Paesi del mondo per vedere da vicino il grande progetto umanitario che stiamo realizzando, grazie alla disponibilità del sindaco Roberto Ameruso, e della sua Amministrazione, e al sostegno del Governatore calabrese, Mario Oliverio, che con la Regione lo sta finanziando. La Calabria, con questa grande opera umanitaria, mostra al mondo il suo vero volto, solidale e accogliente”, continua Corbelli.
Espressioni di grande apprezzamento e ammirazione per questa opera monumentale hanno espresso oggi le tre donne volontarie tedesche, espressione del mondo Buddhista, che sono state accolte dapprima in comune, quindi al sito e, infine, con una visita anche al vicino ex Campo di Concentramento fascista di Ferramonti, dove hanno incontrato Corbelli, che hanno voluto ringraziare per questa grande opera di civiltà.
Nel mondo, in tutti i cinque Continenti, su storici media internazionali e con il lavoro di studiosi, antropologi e scrittori, dal Brasile alla Francia, dai Paesi Arabi, alla Svizzera, dalla Germania all’Inghilterra, si continua a celebrare il grande valore del Cimitero dei Migranti, i cui lavori, iniziati un anno fa, in un luogo fortemente simbolico, vicino proprio l’ex Campo (‘umano’) di Ferramonti, saranno ultimati entro quest’anno.
La grande opera di Civiltà, che sarà intitolata al bambino siriano Alan Kurdi, cancellerà la disumanità di quei poveri corpi, senza nome, seppelliti (con un numerino, e dimenticati così per sempre) in tanti piccoli, sperduti camposanti, dando dignità alle vittime dei tragici naufragi, con una dignitosa sepoltura, in un cimitero monumentale, unico al mondo, nel rispetto delle diverse culture religiose.
Redazione