Nuova tappa di scambio ed approfondimento per i team calabresi che partecipano all’edizione 2019/2020 del percorso didattico ‘A Scuola di OpenCoesione’.
Alla Cittadella regionale a Catanzaro si è svolto un incontro operativo territoriale, finalizzato alla condivisione di strumenti, modalità di coordinamento e prospettive di partecipazione, per la stagione in corso, del progetto di monitoraggio civico che coinvolge gli studenti delle scuole secondarie.
L’obiettivo è sviluppare competenze in tema di cittadinanza attiva e consapevole e scoprire come vengono spesi i fondi pubblici, nazionali ed europei, sul proprio territorio.
L’evento è stato promosso dalla Regione Calabria che, in virtù di uno specifico accordo con l’Agenzia per la coesione territoriale, è per la terza edizione consecutiva partner della competizione didattica offrendo supporto ed affiancamento alla rete di soggetti che in Calabria collaborano alla realizzazione del progetto nazionale che si sviluppa attraverso attività di ricerca e di analisi e l’uso di tecniche innovative nel campo della comunicazione digitale, del giornalismo e della statistica.
L ‘Autorità di gestione del POR Calabria 14/20 Tommaso Calabrò, il dirigente del settore Monitoraggio e comunicazione-S3 Alfredo Pellicanò e la responsabile della comunicazione del POR Calabria FESR FSE 2014/2020 Ivonne Spadafora, hanno accolto il gruppo di docenti ed alunni, in rappresentanza dei 34 team calabresi di ASOC 19/20, i referenti territoriali Istat e dell’Ufficio scolastico regionale, per definire e programmare azioni sinergiche che rendano il percorso della sfida civica #ASOC1920 sempre più fruttuoso e capace di creare un’autentica comunità monitorante.
Tra gli elementi di maggiore forza del progetto ‘A Scuola di OpenCoesione’, infatti, vi è quello di coinvolgere tutta la cittadinanza nella verifica sull’efficacia della spesa e nella valutazione dell’impatto delle politiche di coesione nei territori. Gli student hanno la possibilità di acquisire la capacità di leggere e interpretare i luoghi in cui vivono mediante un confronto attivo e partecipato con i soggetti istituzionali e non solo.
Fonte: Dire