Nessuna norma giuridica vieta che un Ente possa bandire concorsi o avvisi di mobilità esterna o avvii di selezione interna per progressione verticale anche in piena campagna elettorale ma in questi casi si pone certamente una opportunità quantomeno di natura politica. E’ il caso di alcuni bandi per mobilità esterna, concorsi pubblici a selezione interna deliberato dal Consiglio Regionale della Calabria in data 30 dicembre 2019 con la firma della determinazione e degli stessi bandi. Sarebbe stato opportuno rinviare tali decisioni e affidarle al nuovo Consiglio regionale che uscirà dalle urne il prossimo 26 gennaio, cioè fra poco più di tre settimane. Purtroppo l’indizione di concorsi in periodi come questi possono destare delle evidenti e giustificate perplessità. Soprattutto in un momento in cui la Calabria vive una situazione occupazionale sempre più grave e pesante. Anche tali decisioni, che sul piano dell’opportunità politica potevano essere evitati, possono influire negativamente su una campagna elettorale già difficile e priva di entusiasmo per tanti e tanti motivi e che potrebbe concludersi con una alta astensione del voto ripetendo i dati dell’affluenza delle regionali del 24 novembre 2014, dove si recò alle urne solo il 44% dell’elettorato. E in tutto questo se l’opposizione non ha sollevato critiche potrebbe esserci un tacito accordo?
Redazione