Toccare la farina, sentirne il profumo, mescolarla con l’acqua e impastarla per fare pizze, pasta e altri prodotti della tradizione mediterranea. Un modo per risvegliare ricordi e favorire momenti di condivisione e benessere. Si tratta di “Acqua e farina”, progetto nato da un accordo tra associazione “Ra.Gi.” e “Mulinum” per attività di laboratorio e degustazioni con protagoniste persone con demenze o con altre patologie neurodegenerative.
Le attività si svolgono periodicamente a San Floro, nel Catanzarese, dove ha sede “Mulinum”, in un luogo in cui la natura la fa da padrona, un posto dove il recupero degli antichi sapori e della tradizione è simboleggiato da un mulino e dalle macine che caratterizzano questa impresa espressione di una Calabria pronta a mettersi in gioco per abbattere i muri della rassegnazione. “L’11 dicembre siamo partiti con la prima giornata di laboratorio e di degustazione avviando un percorso insieme per tutto il 2020 e anche oltre, per risvegliare ricordi ed emozioni piacevoli nelle persone con demenze”, afferma il fondatore di “Mulinum”, Stefano Caccavari.
I laboratori si svolgono con il supporto del personale di “Mulinum” e delle operatrici e gli operatori della “Ra.Gi”, associazione impegnata nel prendersi cura di persone con demenze e con altre malattie neurodegenerative. “Sono attività molto importanti perché si lavora sulla memoria, facendo leva sulla dimensione emozionale delle persone, sulle loro esperienze, sull’acqua e la farina intese come elementi della tradizione calabrese e delle nostre radici”, spiega la presidente della “Ra.Gi.”, Elena Sodano.
“L’obiettivo della Ra.Gi. – aggiunge Sodano – è quello di creare una rete di imprenditori che possa supportarci nella nostra opera di umanizzazione e normalizzazione della vita delle persone con demenze, una rete che sappia guardare al di là di una diagnosi considerando le persone di cui ci prendiamo cura soltanto come esseri umani capaci di permettersi momenti in cui dimostrare tutto il loro esistere. Avere al nostro fianco imprenditori come Stefano Caccavari – conclude Sodano – rappresenta pertanto una conquista di umanità e di civiltà”.
“Acqua e farina” fa parte dei percorsi di inclusione sociale che la “Ra.Gi.” promuove con il coinvolgimento delle cittadinanze, dei territori e delle comunità locali. Percorsi avviati con attività rappresentate ad esempio dai progetti “Catanzaro centro storico amico delle persone con demenze” e “Cicala borgo amico delle persone con demenze”.
Riceviamo e pubblichiamo