Negli ultimi tempi in Calabria alcuni quotidiani on – line sia a livello locale che regionale continuano a sfornare fake news in continuazione con ipotesi politiche fantasiose e prive di alcun fondamento con il solo scopo di intorbidire le acque e contribuire ad un processo di sfaldamento della politica che in Calabria ha raggiunto il suo acume politico in questa torbida sequela di guerre all’interno dei partiti e fra i partiti per la scelta dei candidati a Governatore. Tante le notizie di avvicinamenti, allontanamenti, cambi di casacca, nomi di possibili candidati, ovviamente poi puntualmente smentiti, in alcuni casi, con smentite ufficiali alle quali spesso non si concede spazio alcuno, ed in altri da fatti lampanti e chiari che dimostrano l’esatto contrario di quanto sostenuto. L’uso strumentale dell’informazione quale braccio armato della lotta politica che di politico non ha nulla trattandosi, in realtà, di guerre fra clan politici pilotate da personaggi consunti che con la guerra personale ai loro concorrenti politici hanno costruito immense fortune economiche e politiche nelle loro lunghe vite di potere, è uno dei tasselli di un certo sistema di potere della Calabria che, in realtà, una vera informazione dovrebbe combattere. Un grande vate dell’informazione, Indro Montanelli, era solito affermare che “il Giornalismo è tale quando assolve il compito di cane da guardia per la democrazia”. Ma tale giornalismo è possibile solo con editori puri che non hanno altri interessi e che non tutelino rapporti politici attraverso il giornalismo per garantire ed essere agevolati in altre attività economiche. E come tutti sanno in Calabria l’editoria pura non è mai esistita. In tale contesto è sempre più difficile riconoscere le fake – news dalla realtà. Un grande dramma per il giornalismo e per l’informazione. Ovunque, ma, in particolar modo, in una terra debole e fragile come la Calabria serva dei potenti che da sempre ne gestiscono il triste destino.
Redazione