Pd, lo psicodramma di un partito sempre più lacerato e confuso

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio
zingaretti in calabria

Nessuno, neanche la più abile maga dotata di palla di vetro avrebbe mai potuto immaginare che il Pd, con la sua storia ed il suo peso che ha sempre avuto nella storia della politica calabrese, potesse giungere ad un livello di crisi, di confusione e di lacerazione al quale è giunto per gli ultimi non edificanti avvenimenti. Ed il tutto in un momento nel quale soffia forte il vento del sovranismo e della Lega che continua ad essere sottovalutato. La scelta della direzione nazionale del partito e del Segretario nazionale, On. Nicola Zingaretti, di puntare sull’imprenditore Pippo Callipo, la cui storia personale è mille miglia lontana dalle convinzioni ideologiche del Pd appare ai più incomprensibile ed una imposizione romana che non ha tenuto in alcun conto la base del partito. Una parola desueta quella della “base” soprattutto in una terra come la Calabria, oramai divenuta una colonia dell’Impero da tutti bistrattata e maltrattata. Mai si era assistiti ad una vigilia elettorale così convulsa, così mortificante per i calabresi che non hanno avuto alcun ruolo in nessuna decisione. E questo vale per tutti, sia per il centrosinistra che per il centrodestra che, addirittura non ha ancora scelto l candidato che spetterebbe in teoria in Forza Italia ma che sarà deciso dalla Lega. Una situazione paradossale dove si assiste ad un Pd lacerato, confuso. Certamente Mario Oliverio è pronto per la sua ricandidatura e sarà una candidatura non indolore per il Pd che rischia un forte insuccesso elettorale. Altro che Re del Tonno e movimento delle Sardine, senza nulla togliere a specie ittiche degne di grande rispetto. Una decadenza della politica che segna il momento più basso della nostra terra che, invece, dovrebbe trovare la forza di decidere da se stessa la sua sorte ed il suo destino.
Redazione

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