Nella giornata odierna, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, dirette dal Procuratore dott. Giovanni Bombardieri, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad Ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria a carico di CARTISANO Carmelo Giuseppe cl. 72, per estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di beni.
In esecuzione del medesimo provvedimento si è inoltre operato il sequestro preventivo a carico delle seguenti tre imprese individuali, ritenute nella piena disponibilità dell’indagato:
ritenute nella piena disponibilità di Carmelo Giuseppe Cartisano:
- Associazione Sportiva Dilettantistica Marilyn Club, che di fatto svolgeva l’attività di ristorante a Villa San Giovanni, alla frazione Santa Trada;
- Impresa individuale “Naos di Petre Olimpia Mihaela” che gestiva il ristorante-Pizzeria Naos sito a Reggio Calabria alla frazione Gallico;
- Impresa individuale Zlatan Costel che gestiva attività di impresa edile nel comune di Reggio Calabria, alla frazione Gallico;
L’attività di indagine, coordinata dal Sostituto procuratore distrettuale dott. Stefano Musolino, è scaturita da un approfondimento investigativo sugli interessi economici ed imprenditoriali dell’arrestato, già coinvolto nel procedimento Reghion, (parzialmente confluito in Gotha), in quanto ritenuto uno degli imprenditori gallicesi più strettamente legato a Paolo Romeo.
Le indagini hanno evidenziato come l’indagato abbia mantenuto di fatto il controllo di attività commerciali già a lui sequestrate nelle pregresse vicende penali, attraverso una coindagata (O.M.P.), dipendente storica e fidata.
Tali elementi di fatto inducevano il Nucleo Investigativo dei Carabinieri ad approfondire i reali rapporti tra i due: le indagini hanno permesso di disvelare le profonde ingerenze di Carmelo Giuseppe Cartisano nella gestione delle attività commerciali sequestrate, concretizzatesi in una vera e propria gestione occulta e nella commissione di reiterate condotte delittuose, di appropriazione indebita, di forniture e prestazioni mai contabilizzate, estorsioni ai danni dei dipendenti, tutte verificatisi nel periodo di gestione dell’esercizio in argomento da parte dell’amministrazione giudiziaria.
In sintesi, è stato accertata l’esautorazione da parte di questa “regia occulta” dell’amministrazione giudiziaria.
Riceviamo e pubblichiamo