Oggi è molto di moda, soprattutto nei partiti a livello romano, cercare di individuare personaggi fuori dalla politica, cosiddetti “civici” al quale affidare importanti ruoli di governo. Ma negli anni passati vi fu chi, anticipando i tempi, si presentò da “civico” in alternativa ai partiti. E’ il caso e la storia di Franco Corbelli, il rivoluzionario e precursore dell’impegno civile a tutto tondo quale impegno di vita, giorno per giorno. E’ Franco Corbelli il primo, vero “civico e politico rivoluzionario” di questa regione. Per l’impegno politico oltre che naturalmente per le sue grandi, importanti battaglie civili, di giustizia e le straordinarie iniziative umanitarie, nazionali e internazionali, conosciute e apprezzate in Italia e nel mondo. E’ infatti forse il caso di ricordare a tutti (sorridendo di fronte ai cosiddetti civici, nuovisti e sedicenti rivoluzionari di oggi e degli ultimi anni!) che c’è chi, come il leader del Movimento Diritti Civili, ha anticipato, addirittura già 20 anni fa (quando i 5 Stelle non esistevano, ancora nemmeno, forse, nella testa di Beppe Grillo e quasi tutti i deputati e senatori pentastellati, e non solo, di oggi andavano ancora a scuola, molti ancora alle elementari!) l’alternativa popolare e civica ai partiti tradizionali. Non solo. E’ stato il primo, Corbelli, candidandosi, con la lista Diritti Civili, alla Presidenza della Regione, ad aver sfidato, quasi 20 anni fa, alle Elezioni Regionali del 2000, i candidati del centrosinistra, Nuccio Fava, e del centrodestra Giuseppe Chiaravalloti (poi eletto Presidente). Il leader di Diritti Civili arrivò terzo, davanti al candidato della Lista Bonino, Antonio Marzano, raccogliendo 10mila voti e decretando di fatto la vittoria del centrodestra, visto lo scarto di voti(poco più di 10mila voti, tra Chiaravalloti e Nuccio Fava). Vittoria del centrodestra che rivoluzionò il quadro politico nazionale, portando il centrodestra a superare il centrosinistra per numero di vittorie nelle regioni (10 a 9, per il centrodestra, nella tornata amministrativa del 2000) e decretando, come è noto, di fatto le dimissioni del Governo D’Alema. E’ ancora il caso ricordare che quattro anni dopo, alle Provinciali del 2004, lo stesso Corbelli non si arrese e ancora una volta sfidò, candidandosi, sempre da solo con la lista Diritti Civili, alla Presidenza della Provincia di Cosenza, i candidati dei due poli, Mario Oliverio(poi eletto Presidente) per il centrosinistra, e Domenico Barile, per il centrodestra. In questa competizione il leader di Diritti Civili è riuscito, ottenendo un grande risultato, a superare il quorum del 3% , con 14 mila voti, e a conquistare un seggio (il suo, quale candidato Presidente) in Consiglio provinciale. In questa ultima legislatura Corbelli ha conosciuto Oliverio, da cui ha ottenuto subito sostegno istituzionali alle sue battaglie civili, di giustizia e alle grandi iniziative umanitarie, nazionali e internazionali, come hanno avuto modo, insieme, di ricordare e documentare, con una manifestazione pubblica alla Provincia di Cosenza, nell’aprile 2014. Per questo motivo da allora, da oramai 15 anni, Corbelli sostiene l’impegno politico e istituzionale di Oliverio, insieme al quale ha in tutti questi anni potuto promuovere numerose altre grandi iniziative umanitarie, l’ultima delle quali, il Cimitero internazionale dei Migranti, in fase di realizzazione a Tarsia, per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi, una grande opera umanitaria, apprezzata in tutto il mondo ed elogiata dal Vaticano. Soprattutto per questo oggi Corbelli, coerentemente con la sua storia e il suo impegno civile e umanitario, sostiene convintamente e fortemente la ricandidatura di Oliverio che auspica venga sostenuta da tutto il centrosinistra, ad iniziare dal Pd.
Redazione