A soli 40 giorni dalla presentazione delle liste la confusione regna sovrana non solo nel centrosinistra ma anche nel centrodestra e a contribuire a tale confusione anche la recente dichiarazione dell’On. Wanda Ferro che ha rinnovato la sua aspirazione a candidarsi a Governatore (per poi smentirla) e a lasciare la poltrona di deputato a Montecitorio. Proposito che cozza fragorosamente con la pattuizione fra i big del centrodestra , Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, che prevederebbe ( a tal punto il condizionale è d’obbligo) l Calabria e la Campania in quota Forza Italia, le Marche e la Puglia in quota Fratelli d’Italia e tutte le altre regioni chiamate al voto nel 2020 alla Lega che essendo il partito più votato è oramai il traino portante del centrodestra. E con tale schema che appare ancora oggi valido non si comprende bene come un personaggio politico avveduto coma la deputata Wanda Ferro abbia potuto rinnovare la sua autocandidatura. Evidentemente non sono schemi così rigidi e forse potrebbero anche subire dei cambiamenti. Anche se i tempi stringono e i calabresi attendono mentre nella altre regioni i giochi sono già fatti. Ma la Calabria è la Calabria e l’autoreferenzialità, gli individualismi e le guerre all’interno dei partiti sono da sempre caratteristiche esasperate ed esasperanti che la differenziano da tutto il resto d’Italia. Si attende, quindi, nel centrodestra il fatidico incontro fra i big che dovrebbero decidere chi sarà il candidato. Incontro da sempre annunciato e da sempre rinviato. Oramai fare pronostici è praticamente impossibile. Si può solo attendere.
Redazione