La politica nazionale ha posto i riflettori sulle elezioni che si terranno domani in Umbria dove circa 700.000 elettori saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo consiglio regionale ed il nuovo Governatore. il 31 maggio 2015 in Umbria si recò al voto il 53% degli elettori, circa 370.000 elettori e il centrosinistra vinse con il 42% seguito dal centrodestra con il 39%. Una vittoria di misura. E nell’ambito del centrodestra il primo partito risultò essere la Lega con il 14% che portò in Consiglio regionale due consiglieri, mentre Forza Italia si fermò all’8,5% e Fratelli d’Italia al 6,2%. Quindi la Lega già nel lontano 2015 era il primo partito del centrodestra mentre in Calabria neppure esisteva. Una realtà, quella calabrese, completamente diversa da quella umbra. Prendere delle decisioni politiche in Calabria valutando il possibile risultato elettorale dell’Umbria potrebbe portare completamente fuori strada. In Umbria la Lega è fortissima e radicata e il centrodestra è unito e coeso tutto sulla candidata leghista, la senatrice Donatella Tesei. In Calabria la Lega non esiste ed è completamente bloccata da un commissariamento affidato al deputato bergamasco Cristian Invernizzi che dal 15 aprile scorso ha bloccato qualsiasi iniziativa politica ed ha costretto il partito all’immobilismo ed al silenzio più assoluto. Basti pensare che non ha neanche presentato le liste alle elezioni amministrative di Lamezia Terme e Cassano Allo Ionio. In molti sono convinti che se si dovesse votare il 15 dicembre la Lega non presenterà neanche le liste. Inoltre il centrodestra potrebbe essere diviso, qualora il candidato unitario non dovesse essere il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, già da tempo in campagna elettorale. identica situazione nel centrosinistra dove il Governatore uscente è già pronto con le sue liste e il Pd è ancora impegnato nel convincere un recalcitrante Movimento 5 Stelle ad allearsi su un comune candidato. Una situazione diametralmente opposta a quella dell’Umbria. Quindi il risultato umbro, qualsiasi esso sia, non potrà avere alcun valore per la Calabria. sempre che a valutarlo non siano personaggi politici che della Calabria non conoscono nulla di nulla. E purtroppo da Roma è sempre più così. A valutare la Calabria osservatori romani che ne disconoscono le dinamiche e commissari di partito inviati da chissà dove che ne ignorano praticamente tutto. Come una perfetta colonia e periferia dell’Impero per come da sempre è la Calabria.
Redazione