La giornata di studio “Donna e/è Scienza”, in programma a Potenza, venerdì 11 ottobre (aula magna del rione Francioso, via N. Sauro – dalle ore 9.30), si ispira a quelle promosse dal Miur, in collaborazione con il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, dedicate alla promozione delle discipline “Stem” (Science, Technology, Engineering, Mathematics) con l’obiettivo di “ridurre la disparità di genere che ancora emerge nelle scelte di orientamento, di studio prima e professionali poi, in tali ambiti”.
Partendo da un blog della SCI curato dal docente Claudio Della Volpe, che riporta una raccolta del docente Rinaldo Cervellati sulle ricerche biografiche di importanti scienziate del passato che, per tutte, “ricordano il cammino difficile e lungo per la parità femminile nel settore scientifico, processo ancora in corso”, si aggiungeranno all’ampia panoramica del passato che sarà illustrata da Cervellati, in particolare, un esempio incoraggiante e propositivo rappresentato dalla Prof. Luisa Torsi che parteciperà all’evento come relatrice. La Rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, ricorderà la cerimonia di intitolazione dell’aula “Elena Lucrezia Cornaro Piscopia” del 28 marzo 2017, organizzata per onorare – in seduta congiunta con la Prof. Giuliana Giusti dell’Università di Venezia Cà Foscari – la prima donna laureata della storia, “simbolo della libertà e dell’autoaffermazione femminile, dando così avvio a una buona pratica sostenuta dal Miur e dalla Conferenza nazionale degli Organismi di Parità, affinché scienziate e ricercatrici siano al pari dei colleghi ricordate con intitolazioni di luoghi di studio e di lavoro universitario come aule e biblioteche”. Elena Lucrezia Cornaro Piscopia si laureò in Filosofia a Padova il 25 giugno 1678, sostenendo la propria dissertazione davanti al Collegio dei medici e dei filosofi, e ricevendo poi dalle mani del suo maestro, Carlo Rinaldini, le insegne dottorali e la corona d’alloro. Fu elevata alla dignità di Magistra e Doctrix in Filosofia, privilegio fino ad allora riconosciuto soltanto agli uomini, mostrandosi risoluta dinanzi al rifiuto del cardinale di Padova Gregorio Barbarigo che ebbe a negarle questa possibilità sostenendo che fosse “uno sproposito dottorar una donna”.
Riceviamo e pubblichiamo