Dopo il ritrovamento del corallo nero a Scilla (RC) e del madreporario Dendrophyllia ramea a Nicotera (VV), nel mese di agosto i tecnici del Centro regionale strategia marina dell’Arpacal hanno rilevato in un tratto di costa rocciosa del versante tirrenico calabrese, la presenza della Patella ferruginea (Gmelin, 1791).
Il ritrovamento e’ avvenuto sulla costa dell’alto Tirreno cosentino su calcareniti (roccia sedimentaria formata da particelle calcaree) poco esposte al moto ondoso e ad un’altezza rispetto al livello di marea di circa 10 cm; per tutelare la biodiversità dei luoghi del ritrovamento, inoltre, i tecnici del Centro strategia marina dell’Arpacal hanno per ora preferito non divulgare il luogo esatto del ritrovamento. La Calabria si aggiunge alla Liguria, Sardegna e Lazio nello scenario della biodiversita’ mediterranea grazie al ritrovamento di questa specie.
“Questa specie predilige substrati granitici e calcarei – spiegano Rossella Stocco e Laura Pirrera che hanno coordinato le attività di monitoraggio del Centro regionale strategia marina dell’Arpacal – la Patella ferruginea e’ un mollusco gasteropode endemico del Mediterraneo con un areale di distribuzione attualmente limitato a pochissime e ristrette zone del bacino occidentale”.
“La causa della sua rarefazione e’ dovuta sia al prelievo illegale che all’impatto antropico sull’ecosistema costiero e per questo motivo – hanno concluso Stocco e Pirrera – e’ considerata, tra gli invertebrati marini, la specie a più alto rischio di estinzione del Mar Mediterraneo: e’ quindi protetta dalla legislazione comunitaria ed internazionale”.
Fonte: Dire