Indubbiamente l’approvazione al Senato con 110 a favore della legge sull’autonomia differenziata voluta dal Ministro Roberto Calderoli è una grande vittoria della Lega che realizza dopo tanti anni il vecchio cavallo di battaglia di dividere il Paese tanto caro ad Umberto Bossi.
Attraverso l’Autonomia differenziata possono essere attribuite alle Regioni a statuto ordinario, che ne facciano richiesta, forme e condizioni particolari di autonomia su ben 23 materie.
Occorre precisare che la legge prevede il trasferimento “delle funzioni, con relative risorse umane, strumentali e finanziarie, attinenti a materie o ambiti di materie riferibili ai Lep, che può avvenire soltanto dopo la determinazione dei Lep medesimi e dei relativi costi e fabbisogni standard e nei limiti delle risorse rese disponibili in legge di bilancio”.
In pratica, affermano le opposizioni, si tratta di una clausola di “invarianza di spesa”, che mostra come nel ddl non vi siano garanzie economiche tali da evitare che la riforma ‘spacchi’ il Paese. La norma sui Lep insomma rischia di essere inattuabile, perché per assicurare le stesse risorse a tutte le Regioni, e ridurre i divari tra i territori, serviranno molte risorse.