Approvata l’Autonomia differenziata in Senato, la Lega festeggia, i parlamentari calabresi di maggioranza tradiscono la loro terra

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

Indubbiamente l’approvazione al Senato con 110 a favore della legge sull’autonomia differenziata voluta dal Ministro Roberto Calderoli è una grande vittoria della Lega che realizza dopo tanti anni il vecchio cavallo di battaglia di dividere il Paese tanto caro ad Umberto Bossi.


E vi riesce in un momento in cui i sondaggi la attestano ad un misero 8% lontano anni luce dal 34,4% che la Lega prese nelle Europee del 2019.
Ma oggi vi è una netta maggioranza del centrodestra che è indubbiamente a trazione nordista senza considerare che anche i senatori di maggioranza eletti nelle regioni meridionali hanno, ovviamente, votato per l’Autonomia differenziata.
Addirittura alcuni di questi sono giunti ad affermare che l’Autonomia Differenziata porterà alla responsabilizzazione delle Regioni e con l’approvazione dei Lep sarà addirittura a favore delle Regioni del Sud.
Fra questi anche il Senatore Mario Occhiuto, fratello del Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto.
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I fratelli Occhiuto, Mario Occhiuto, Senatore e Roberto Occhiuto, Governatore della Calabria
Sono lontani i tempi nei quali il Senatore Mario Occhiuto affermava delle perplessità sull’Autonomia Differenziata, per come pubblicato dal Corriere della Sera. Poi in politica, come tutti sanno, le opinioni cambiano in un batter di ciglio.

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Il Corriere della Sera sulla apparente divergenza d’opinione dei due fratelli Occhiuto sull’Autonomia Differenziata
Ora si attende il voto alla Camera e Matteo Salvini, esultante per la vittoria, ha dichiarato che sarà legge prima delle Europee del sabato 8 e domenica 9 giugno.
Ovviamente in tal modo spera di recuperare consensi al Nord  soprattutto in Veneto e Lombardia dove la Lega annaspa e dove la discesa al Sud della Lega stessa è stata sempre fortemente indigesta.
Che la legge penalizzi il Sud a Salvini, in fin dei conti, gli interessa ben poco.
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Il Ministro Roberto Calderoli quando ai tempi di Bossi si esprimeva con gesti molto eloquenti verso i meridionali

Attraverso l’Autonomia differenziata possono essere attribuite alle Regioni a statuto ordinario, che ne facciano richiesta, forme e condizioni particolari di autonomia su ben 23 materie.

Si va dalla Salute all’Istruzione, passando per Sport, Ambiente, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero, solo per citarne alcune.
Sappiamo tutti come funziona la Regione Calabria e quali nefasti effetti abbia subito la Calabria dal 1970 ad oggi con la Regione, da sempre luogo di potere e di accentramento clientelare. Figuriamoci quando potrà gestire autonomamente tutte le deleghe che gli verranno assegnate.
La classe politica del Mezzogiorno del centrodestra per giustificare l’assenso a tale legge sostiene che ” l’attribuzione di funzioni relative alle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con riguardo a materie o ambiti di materie riferibili ai diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, è consentita subordinatamente alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni ( i famosi e famigerati LEP) previsti dalla Costituzione” .

Occorre precisare che la legge prevede il trasferimento “delle funzioni, con relative risorse umane, strumentali e finanziarie, attinenti a materie o ambiti di materie riferibili ai Lep, che può avvenire soltanto dopo la determinazione dei Lep medesimi e dei relativi costi e fabbisogni standard e nei limiti delle risorse rese disponibili in legge di bilancio”.

In pratica, affermano le opposizioni, si tratta di una clausola di “invarianza di spesa”, che mostra come nel ddl non vi siano garanzie economiche tali da evitare che la riforma ‘spacchi’ il Paese. La norma sui Lep insomma rischia di essere inattuabile, perché per assicurare le stesse risorse a tutte le Regioni, e ridurre i divari tra i territori, serviranno molte risorse.

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L’opposizione al Senato in un momento di protesta
E nella mancanza cronica di risorse si consumerà il tradimento verso le regioni più deboli del Paese, soprattutto la Calabria. Basti pensare che il Governo a guida Giorgia Meloni per recuperare 20 miliardi di Euro ha messo in vendita di tutto e di più, altro che le dismissioni di un tempo che lei stessa ha sempre criticato quando era all’opposizione.
Tutto ciò implica la fine del Mezzogiorno con un’emigrazione giovanile che non potrà che aumentare a dismisura.
La mancanza di veri leader politici del Sud, una classe politica incolta e ciarlatana e l’assenza del popolo che non reagisce più a nulla con la distruzione del pensiero meridionalista e l’ignoranza politica che oramai dilaga hanno costruito i tempi e le opportunità per far realizzare alla Lega nordista il sogno di annientare il Sud, proprio quando, per ironia della sorte, la Lega non è forte quando lo era in altri periodi storici.
Ma questa è la realtà dell’oggi.
Redazione

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