Per raccontare le vicessitudini dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, la più grande della Calabria, non basterebbe una nuova Enciclopedia Treccani. Oramai si vive nel paradosso e nel caos più completo. Lunghissimo l’elenco di chi si è seduto, negli ultimi tempi, sulla poltrona di Commissario e che è durato il volgere di un mattino. Ultima della lunga serie la dottoressa Daniela Saitta che dopo l’improvvida nomina della figlia a consulente a titolo gratuito, ha pensato bene di dimettersi. E’ evidente che nonostante i tanti commissariamenti che si sono succeduti la situazione generale è sempre più ingarbugliata e sempre più complessa. Non si capisce bene a quanto ammontino i debiti complessivi maturati negli anni dall’Asp cosentina, non si comprende a quanto ammontino i contenziosi in corso. Addirittura si vocifera che alcune fatture siano state pagate più volte. Tantissime le incursioni della Guardia di Finanza che in più riprese ha requisito atti, delibere e documentazione varia anche se risultati concreti non ve ne sono mai stati. Tante le inchieste. Ma, nonostante ciò, l’Asp di Cosenza continua a navigare a vista. Ad interessarsi spesso della situazione dell’Asp cosentina è stato più volte il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, nella passata legislatura a guida Oliverio ed anche in questa appena nata dove Carlo Guccione è stato rieletto ma, questa volta, nella minoranza. Ed il consigliere Guccione interviene anche sulle dimissioni dell’ex Commissario Daniela Saitta ed in merito a questa specifica vicenda afferma la necessità che “Si faccia emergere tutta la verità sui reali motivi della nomina della dottoressa Daniela Saitta a commissario dell’Asp di Cosenza. Anche il contenuto dell’atto delle sue dimissioni, in cui parla di “condizioni ambientali che non consentono di proseguire con serenità e pienezza di poteri lo svolgimento dell’incarico”, getta ombre su una vicenda che deve essere chiarita. Avrebbe fatto bene, anzi può ancora farlo, a rivolgersi alle autorità competenti in modo da individuare chi ha impedito di svolgere le proprie attività con serenità e pienezza di poteri. E questo va al di là della vicenda della deprecabile nomina della figlia a consulente dell’Asp, a titolo gratuito”. Inoltre il consigliere regionale Guccione ritorna anche sulla nota vicenda dei tanti contenziosi che riguardano l’Asp di Cosenza affermando che “La situazione finanziaria dell’Asp di Cosenza e del suo contenzioso non è delle migliori, così come è stato evidenziato anche dal presidente del Tar Calabria, Giancarlo Pennetti, nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020, in cui veniva specificato che, nell’anno 2019, ben 111 ricorsi in ottemperanza hanno riguardato la sanità calabresi, di cui 58 riguardano la sola Asp di Cosenza che, come sappiamo, vive una situazione molto precaria dal punto di vista economico e finanziario. Ora bisogna fare chiarezza e prendere atto che il Decreto Calabria, voluto all’epoca dal Governo giallo-verde 5Stelle e Lega, debba essere immediatamente modificato visto che il “rimedio” non ha fatto altro che aggravare, nella sanità calabrese, le storture e le degenerazioni precedenti alla sua approvazione”.
Redazione