La campagna elettorale è terminata, le schermaglie no. È bastata la visita di Nicola Zingaretti a Catanzaro per generare una piccola polemica, anche se dai toni decisamente blandi, almeno rispetto a tante altre viste in passato. Il leader Dem è tornato in Calabria, come aveva promesso, dopo il voto; pur essendo stata sconfitta la coalizione, Zingaretti, come da prassi politica, ha sbandierato quello che è il dato positivo per la sua fazione, ovvero il fatto che il Partito Democratico sia il primo in Calabria. Il segretario del PD ha parlato, poi, anche delle divisioni interne, che, a suo dire, avrebbero impedito il raggiungimento della vittoria al centro sinistra ed ha parlato, inoltre, di fase nuova, quella relatova ad un piano per la Calabria partendo dal ruolo di opposizione.
Nulla da eccepire anche da un punto di vista dialettico, ma una frase non è piaciuta ad una Jole Santelli, in convalescenza, ma allo stesso tempo impegnata nella nomina della nuova giunta regionale. La frase incriminata, pronunciata da Zingaretti in riferimento a quelli che dovranno essere i compiti della maggioranza, è stata “Non si possono rubare i voti ai calabresi“. Pronta la replica della neo Presidente della Regione, che ha richiamato il segretario Dem invitandolo, in buona sostanza, a non adoperare un linguaggio di questo tipo. La stessa Santelli ha poi fatto riferimento al ruolo di opposizione che rivestirà il centro sinistra, decisamente ben accetto dalla Governatrice, qualora sia esercitato in maniera costruttiva.
Dunque nulla di particolarmente rilevante in un momento in cui i riflettori sono puntati sulla nomina dei sette nuovi assessori, che andranno a comporre la giunta regionale. La Presidente dovrà tenere conto degli equilibri fra le forze politiche di maggioranza, ma anche di quelli territoriali. Probabilmente una mano arriva dalla Lega: il partito di Salvini non ammette doppie cariche; chi sarà chiamato in giunta dovrà dimettersi da consigliere. Una linea che potrebbe risolvere più di un problema alla Governatrice, ma anche all’interno del partito. Pochi giorni per avere le risposte.