Molto interesse ha destato il voto della Lega nelle regionali in Calabria, per il semplice fatto che la Lega era all’esordio ed era la prima volta che partecipava ad una tornata elettorale regionale. La Lega ha ottenuto in tutta la Regione ben 95.400 voti, il 12,25%. Voti che gli hanno consentito l’elezione di quattro consiglieri regionali. Due nel collegio Centro che comprende le province di Crotone, Vibo e Catanzaro, dove la Lega ha ottenuto 40.708 voti, il 15,09%, con l’elezione di Filippo Mancuso ( 6.456 voti) e Pietro Raso ( 4.708 voti). Un consigliere regionale eletto nella circoscrizione Nord ( la provincia di Cosenza), Pietro Molinaro (5.613 voti) dove la Lega ha preso 34.766 voti, l’11,91%, ed un consigliere regionale nella circoscrizione Sud (provincia di Reggio Calabria), Tilde Minasi ( 2.288 voti) con il 9,18% cioè 19.926 voti.
Ma in tali risultati vi è una peculiarità. Se si sommano le preferenze di tutti i 24 candidati si arriva a 57.335 voti, il 7,78%, mentre a questi si sommano ben 38.065 voti ( il 4,47%) dati solo al simbolo della Lega senza esprimere alcuna preferenza, quindi un chiaro e limpido voto d’opinione dato al partito rappresentato da Matteo Salvini. Uno dei risultati peggiori è quello conseguito a Cosenza città dove la lista della Lega con soli 1.705 voti ha preso il 6,18%, la metà del voto regionale.
Un peso determinante ha quindi avuto il voto d’opinione, molto raro nelle regionali, anche se vi è chi sostiene che le candidature non sono state molto oculate e che con candidati più radicati sul territorio, sommando a queste il voto d’opinione, la Lega avrebbe potuto essere realmente il primo partito per come aveva trionfalmente affermato in campagna elettorale Matteo Salvini e non il terzo dopo il Pd e addirittura dopo Forza Italia, che, a livello nazionale, è oramai ridotta a cifre insignificanti. Evidentemente il commissariamento della Lega non ha prodotto gli effetti sperati. Ma ora dopo l’elezione di quattro consiglieri regionali il compito del commissario si è esaurito e certamente la Lega saprà essere in grado di uscire dalla fase commissariale e saprà darsi il suo assetto regionale.
Redazione