Prosegue il percorso verso il riconoscimento della Riserva di Valle Infernale nel sito seriale Unesco: Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe, rete internazionale che attualmente protegge l’integrità di 78 foreste vetuste di 12 Paesi europei.
Il 14 gennaio scorso a Vienna, sotto il coordinamento dell’Ufficio federale per le Foreste svizzere, si è svolto l’incontro tecnico conclusivo per estendere il Sito seriale delle faggete vetuste Unesco e durante l’incontro sono stati messi a punto gli ultimi aspetti del dossier di candidatura che a breve sarà firmato a Parigi dagli Ambasciatori Unesco.
Si apre così formalmente l’ultima fase di valutazione da parte dell’Iucn e del Comitato Unesco WH necessaria all’iscrizione delle nuove faggete vetuste nel sito seriale Patrimonio dell’Umanità. L’estensione prevede l’entrata nella rete attuale, composta da 10 faggete italiane iscritte al Patrimonio dell’Umanità, di due Riserve naturali dello Stato gestite dai Carabinieri Forestali – raggruppamento biodiversità tra cui la Valle Infernale nel Parco Nazionale dell’Aspromonte.
L’unicità della rete protetta delle faggete vetuste sta nel tutelare, in un progetto coordinato di scala continentale, i processi biologici ed ecologici unici che contraddistinguono gli esempi meglio conservati di faggete ad elevata naturalità nella più ampia diversità di ambienti a scala europea. In Italia il coordinamento del dossier è stato svolto dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in sinergia col ministero dell’Ambiente e con la consulenza scientifica dei professori Gianluca Piovesan ed Alfredo Di Filippo dell’Università della Tuscia (Dafne-Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali).
Fonte: Dire