Puglia laboratorio politico nazionale per la nascita di un nuovo centro. La decisione di Italia Viva, Azione e PiùEuropa di non sostenere Michele Emiliano alle elezioni regionali della prossima primavera sarebbe – secondo quando risulta ad Affaritaliani.it – l’antipasto di quanto accadrà a livello nazionale.
In molti si erano chiesti come mai Matteo Renzi avesse dato il suo ok alla riforma proporzionale con sbarramento al 5% della legge elettorale, nonostante i sondaggi diano Italia Viva sotto questa soglia. La risposta arriva proprio dalla Puglia ed è la nascita di un nuovo cartello centrista e riformista formato dall’ex premier ed ex segretario del Pd, da Carlo Calenda e dal partito europeista di Emma Bonino e Benedetto Della Vedova.
L’ultimo sondaggio Tecnè del 16 gennaio parla chiaro: Italia Viva è ferma al 3,9%, Azione si attesta al 2,1% e PiùEuropa vale l’1,8%.
Nessuno di questi tre partiti supererebbe lo sbarramento del 5% previsto dalla proposta di legge elettorale della maggioranza. Insieme, però, in un’unica lista arriverebbero al 7,8% assicurandosi così di venire rappresentati in Parlamento. Non solo. Il progetto Renzi-Calenda-Bonino sarebbe anche una sorta di invito a chi in Forza Italia non vede di buon occhio l’ipotesi di sostenere un eventuale governo egemonizzato dalla destra-destra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Il primo interlocutore sarebbe l’area che fa capo a Mara Carfagna, schierata da tempo contro lo spostamento degli azzurri sotto l’ala sovranista. Con il sistema proporzionale ogni partito corre da solo e non ci sono coalizioni e quindi in prospettiva non è nemmeno da escludere un’intesa o un’alleanza elettorale con tutta Forza Italia in una sorta di cartello liberale, centrista e filo-Ue. Anche se al momento l’ipotesi più probabile è quello di un’adesione da parte di singoli parlamentari forzisti che non gradiscono lo spostamento del Centrodestra verso le posizioni della Lega.
La lista Sinistra nel sondaggio Tecnè è ferma al 2,5% e quindi gli eredi di Articolo 1/Mdp/Liberi e Uguali, in caso di elezioni politiche, troveranno quasi certamente ospitalità nelle liste del Pd così come è accaduto alle Europee del 2019.
Fonte: www.affaritaliani.it