Calabria, la Regione più anziana d’Europa

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

Gli ultimi dati Istat confermano come a livello nazionale l’Italia sia un Paese che non ama più fare figli. Del resto andamento comprensibile se si valutano la crisi, la mancanza di lavoro, la mancanza di fiducia nel futuro e lo sconforto generale che oramai aleggia in tutti gli abitanti di quello che un tempo fu il Bel Paese. Anche nel 2018 si conferma l’ennesimo calo delle nascite, creando le condizioni che fa dell’Italia uno dei paesi più vecchi del Mondo. Nel corso dell’anno passato, i nati vivi, che nel 2017 erano 458.151, sono passati a 439.747 (-18.404 unità), nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia. I dati sono tratti dall’Annuario Statistico a cura, come sempre, dell’Istat. Tali dati valgono anche per la Calabria, dove il numero dei nati, continua a calare. Ma in Calabria si registra anche un ulteriore dato che rende la situazione anagrafica alquanto preoccupante anche se a preoccuparsene non vi è nessuno. Al calo delle nascite continua l’emigrazione e l’abbandono dei giovani, il vero futuro della Regione, che continua ad andarsene per trovare in latri lidi un lavoro che oramai in Calabria non esiste più. Fra calo delle nascite ed emigrazione si assiste ad un continuo calo demografico ed ad un cambiamento strutturale dell’asse demografico calabrese. Sempre più anziani, sempre meno giovani. Su 1.800.000 abitanti il 45% sono pensionati, circa 700.000 abitanti. L’età media è oramai oltre i 56 anni ed i giovani sono sempre di meno. Un calo demografico preoccupante che se continuerà nei prossimi anni pregiudicherà definitivamente il futuro della nostra terra.

Redazione

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