Quando il presidente della Camera Penale, che ringrazio, ha sollecitato la mia partecipazione a questo evento importante, organizzato dalla Camera penale di Crotone, ho sentito forte l’esigenza di aderirvi, perché, in questo momento storico, è in gioco un pezzo della nostra civiltà giuridica.
Mancano 11 giorni, ripeto 11 giorni e lo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio penale entrerà in vigore.
Per i non addetti ai lavori, di cosa stiamo parlando?
Il primo gennaio entrerà in vigore una legge voluta fortemente dal M5S, che abolisce la prescrizione dopo il primo grado di giudizio.
Cosa vuol dire?
Che dal primo gennaio se una persona dovesse essere condannata in primo grado, per i tempi lunghi della nostra giustizia – il giudizio penale di primo grado dura in Italia più che in ogni altro paese – questa persona anche se innocente rimarrà condannata non si sa per quanto tempo; perché gli uffici giudiziari saranno aggravati di circa trentamila procedimenti in più, ogni anno, con esiti disastrosi soprattutto sulle corti di appello, dove la percentuale di prescrizione è maggiore e, inoltre, i giudici non avendo più lo stimolo di evitare la prescrizione non saranno sollecitati a contenere i tempi dei processi.
Questo significa la morte civile per una persona innocente condannata ingiustamente in primo grado.
Se con questa riforma si intendeva curare la patologia che consentiva ad alcuni delinquenti, grazie alla prescrizione di farla franca, c’è da rilevare però che un male non può rappresentare la cura di un altro male!!!
Certo, l’inefficienza del sistema giudiziario attraverso processi troppo lunghi e la sua inefficacia attraverso l’enorme numero di reati che annualmente cadono in prescrizione, garantendo l’impunità agli autori e negando giustizia alle vittime è una grave patologia!
Tuttavia la prescrizione del reato non può essere un rimedio all’irragionevole durata del processo, che va evitata per altre vie: ad esempio, e tra l’altro, sono necessarie più risorse umane (magistrati e ausiliari), migliore organizzazione giudiziaria, informatizzazione, semplificazione delle notificazioni, ampliamento delle ipotesi di procedibilità a querela, e molto altro ancora.
Ci sono reati che si prescrivono in oltre venti anni e la patologia sono i venti anni e non già la prescrizione.
Ma Perché lo stop alla prescrizione deve preoccupare tutti?
Perché non si può essere imputati per sempre: è questo il concetto che sta alla base dell’istituto della prescrizione penale. In buona sostanza, a meno che non si tratti di delitti efferati e gravissimi, tutte le persone coinvolte in un procedimento penale hanno il diritto di sapere con certezza che, dopo un determinato periodo di tempo, la vicenda processuale terminerà, a prescindere dal riconoscimento della loro innocenza o colpevolezza.
Ma non può mancare un cenno per dire chi ha voluto e chi vuole questa ferita per la nostra civiltà giuridica.
Usando termini giudiziari: Imputato e responsabile di questo vulnus al nostro sistema giudiziario penale è senz’altro il Movimento 5 Stelle che ha deciso di introdurre l’emendamento sullo stop alla prescrizione nella legge spazzacorrotti, guardando più ai “sondaggi” e facendosi influenzare dai “giornalisti”, piuttosto che perseguire il buon senso e guardare alla realtà. Fino a ieri sera il ministro Bonafede ha annunciato che la riforma entrerà regolarmente in vigore il primo gennaio senza alcun rinvio.
Non possiamo però non indicare chi sono i corrèi, i complici che attualmente con il M5S vogliono attuare questa riforma che mette tutti noi in pericolo.
Assieme al M5S responsabile principale, sono correi il PD, Liberi e Uguali e Italia Viva di Renzi, che qualche giorno fa (IV non ha partecipato al voto) hanno respinto, alla Camera, la richiesta di procedura d’urgenza che annullava la riforma della prescrizione voluta dal M5s.
Come era stato deciso dal contratto di governo, lo stop alla prescrizione sarebbe potuto andare anche bene all’interno però della riforma del processo penale che doveva entrare in vigore, uno o due mesi prima.
Lo stop alla prescrizione il 1 gennaio entrerà in vigore, senza che vi sia stata ancora la riforma del processo penale; sarà un disastro: i tribunali salteranno, i processi arriveranno a durare 20 anni.
Sembra respirarsi da parte di alcuni partiti un’aria giustizialista.
Noi come Lega siamo al lavoro per una reale riduzione dei tempi della giustizia, perché ci sia certezza della pena: colpevoli in galera e innocenti liberi. Sanzioni certe per magistrati che sbagliano o allungano i tempi, no a sconti di pena per i criminali e un impegno per la separazione delle carriere e anche per una riforma del Csm
Dando per presupposto, ripeto che i colpevoli e i corrotti devono andare in galera, facciamo attenzione però che la giustizia non sia usata da qualcuno come una clava per far fuori, ingiustamente, i propri avversari politici.
E con questo auspicio e sperando in un recupero del buon senso, auguro a tutti Voi un buon Natale.
Riceviamo e pubblichiamo