Si è tenuta l’attività pilota dei “Laboratori di Governance Agroambientale”, presso la sede amministrativa del Parco Nazionale della Sila, attività prevista nell’ambito del progetto CREA-RRN 5.1 che ha lo scopo di rintracciare e far convergere esigenze e linee guida strategiche e innovative per delineare un modello che evidenzi le necessità operative, le minacce, le opportunità e la percorribilità di possibili approcci innovativi di governo delle misure agroambientali da impiegare nella programmazione nazionale della PAC 2021-2027.
Il metodo di lavoro è quello del “Living Lab”, un approccio orientato all’utente e sull’ecosistema, che nasce proprio per integrare processi d’innovazione basati sul coinvolgimento delle comunità d’utenti, non solamente come soggetti osservanti ma anche come fonti di creazione.
Lo start al laboratorio è stato dato dal responsabile nazionale delle Aree Protette e Biodiversità di Legambiente, Antonio Nicoletti, che ha delineato obiettivi e aspettative di questi modelli di progettazione partecipata, affermando, infatti, che sono alla ricerca di nuovi e comuni obiettivi da inserire nella nuova programmazione, obiettivi che arrivano dal basso, da aziende e da enti che vivono il territorio e che sono portatori di bisogni reali.
Ha poi, sottolineato, il ruolo centrale e fondamentale dei Parchi, in particolare del Parco Nazionale della Sila, nelle discussioni per la strategia da adottare nelle nuove programmazioni.
La discussione è proseguita, con l’intervento del Presidente del Parco Nazionale della Sila, Francesco Curcio, che dopo i saluti ai tanti presenti, ha rimarcato la piena disponibilità del parco a costruire una strategia condivisa e comune per delineare un approccio collettivo alla valorizzazione del territorio, che va dall’agricoltura alla biodiversità, per arrivare alla rigenerazione della Sila attraverso azioni precise per il raggiungimento di obiettivi ben definiti.
I “Laboratori di Governance Agroambientale” sono proseguiti con l’intervento di Teresa Lettieri del CREA, che ha aperto una finestra su quali sono gli obiettivi del CREA stesso e sulla motivazione che li ha spinti al Parco Nazionale della Sila. Ha mostrato le misure in materia agro-ambientale che in questi anni sono state attiviate e che hanno prodotto numerosi risultati.
Ha terminato dicendo che la nuova programmazione deve assolutamente avere un approccio collettivo, perché un’azione attuata collettivamente e da diversi soggetti insieme è ben diverso che misurare una singola azione.
La parola è passata a Franco Gaudio, responsabile del CREA Calabria, che ha esordito affermando che: “In Calabria è necessario cambiare il passo, per avere risultati, che dopo tanti anni di programmazione, non siamo riusciti ad avere.” Ha proseguito che è impossibile pensare di ottenere obiettivi senza pensare insieme alle azioni comuni.
La seconda parte del suo intervento ha messo in evidenza lo stato dell’agricoltura in Sila, di quanto è stato fatto, di quello che è necessario fare e di come il Parco svolge un ruolo fondamentale per agevolare questo cambiamento, soprattutto facendosi portavoce di una progettazione comune e sinergica con gli attori del grande territorio della Sila.
Pietro Tarasi, presidente del Consorzio Tutela della patata della Sila IGP, ha avviato il suo discorso partendo dalle diverse progettazioni che insieme al Parco Sila, stanno portando avanti nell’agricoltura del territorio.
Risultati in materia di sostenibilità ambientale, riduzione dei pesticidi nelle colture, che sono da sempre gli obiettivi del Consorzio, che insieme all’assistenza tecnica e ambientale agli agricoltori ha permesso di elevare le aziende in termini di innovazione e sostenibilità ambientale.
Le domande e gli interventi sono stati tanti, la condivisione di pareri, saperi e idee hanno suscitato non solo curiosità, ma hanno certamente centrato l’obiettivo del laboratorio: quello di costruire una strategia comune da ritrovare nella nuova programmazione 2021– 2027, che vede protagonisti gli attori del territorio silano, che ogni giorno creano valore per un territorio che deve essere regista del futuro.
Fonte: Calabria News 24