Tarsia, Cimitero internazionale Migranti, oggetto di studio per “La Sapienza” e la “Fondazione Migrantes” 

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

Il Cimitero internazionale dei Migranti, che si sta costruendo a Tarsia, in Calabria, per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi, sempre più all’attenzione nazionale e mondiale. Questa mattina, è arrivata a Tarsia, la professoressa Silvia Omenetto,  del Dipartimento di Storia Antropologica Religioni Arte Spettacolo dell’Università Sapienza di Roma per la realizzazione di un importante studio, per l’Ateneo romano e la Fondazione Migrantes, per approfondire le ragioni della grande opera, vedere il progetto architettonico e visitare l’area dove sta sorgendo. L’antropologa è stata accolta, in municipio, dal leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dal sindaco Roberto Ameruso e dal responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Francesco Sansone. Accompagnata da Corbelli la studiosa ha visitato il cantiere dove si sta realizzando la grande opera. Al comune il sindaco Ameruso le ha spiegato il perché e il grande valore umanitario e universale di questa opera e il tecnico Sansone le ha illustrato nei dettagli gli aspetti tecnici. La ricercatrice, che ha fatto molte domande e acquisito tutto il materiale, è rimasta particolarmente colpita da questa opera ed ha espresso parole di grande apprezzamento. “E’ la prima e unica opera del genere in Italia e non solo. Cancellerà la grande disumanità dei tanti corpi sepolti, senza nome, in tanti sperduti cimiteri e darà dignità alla morte dei poveri migranti che perdono la vita nei naufragi”, ha detto tra l’altro la studiosa. Dopo gli antropologi inglesi e americani che hanno effettuato, direttamente sul posto a Tarsia, uno studio approfondito che sta per essere pubblicato anche in Australia, adesso dunque anche gli antropologi italiani di prestigiose Università del nostro Paese arrivano a Tarsia per raccontare la monumentale opera, unica al mondo, finanziata, grazie al Presidente Oliverio, dalla Regione Calabria. “Questa grande opera umanitaria, che mostra al mondo il volto solidale e accogliente della nostra regione, è un motivo di orgoglio per la Calabria e l’intero Paese, afferma Corbelli, ideatore e promotore del grande progetto umanitario, per la cui realizzazione lotta ininterrottamente da 6 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013. “A livello internazionale si continua a celebrare il valore della nostra grande opera, elogiata dal Vaticano, i cui lavori, a Tarsia, in Calabria, sono partiti alla vigilia dello scorso Natale, e termineranno nel prossimo anno, continua Corbelli. Lunedì scorso si è parlato del Cimitero internazionale dei Migranti anche all’Unesco, in un convegno sul tema dell’accoglienza, che si è svolto a Parigi. Numerosi gli speciali realizzati, in questi anni, dagli inviati a Tarsia di grandi testate nazionali e internazionali. Anche in un libro,  L’Impasse, uscito in Francia, a settembre, si parla della grande opera che sarà celebrata in Germania con la realizzazione di un documentario e un film che un noto regista tedesco si appresta a venire realizzare in Calabria. Sul Cimitero dei Migranti è stato anche realizzato, da studenti europei, nell’ambito del Progetto Erasmus Plus, un report, poi presentato al Parlamento Europeo. La grande opera di Civiltà, che sarà intitolata al bambino siriano Alan Kurdi , sorgerà, a Tarsia, in un posto molto bello e fortemente simbolico, su una collina della Pace, un’area di oltre 28mila mq, immersa tra gli ulivi, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza e vennero anzi tutti i prigionieri sempre aiutati dalla popolazione locale e dalla stessa Direzione del Campo”!
Redazione

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