La candidatura di Pippo Callipo oltre a dividere il PD, agita le acque in casa pentastellata. Il fronte delle forze che nel movimento 5stelle si oppone alla candidatura del professor Francesco Aiello e non sostiene la proposta di candidatura della deputata Dalida Nesci, si sta organizzando per imporre il pronunciamento degli iscritti alla piattaforma Rousseau per decidere la possibile convergenza sulla candidatura dell’imprenditore del tonno. Ovviamente questa eventualità è auspicata soprattutto dalle forze che intendono trasporre l’alleanza di governo nazionale nelle regioni che si accingono al voto del 26 gennaio. La teste di ariete di questa battaglia è naturalmente la sottosegretaria Laura Orrico. Ma anche il presidente della commissione parlamentare antimafia, il senatore Nicola Morra ha fatto sapere che lui a favore della candidatura di Pippo Callipo si era già pronunciato nei giorni scorsi. Dai delegati di Zingaretti, Nicola Oddati e il commissario del PD calabrese Stefano Graziano, è stata già attivata la contrattazione per decidere i punti di convergenza per il patto con i pentastellati. Hanno fatto sapere ai seguaci di Luigi Di Maio che non intendono rinunciare alla presentazione del simbolo ma di non considerare un ostacolo la formazione di liste rinnovate e rigenerate. Ciò comporterebbe la esclusione di alcuni consiglieri regionali uscenti che hanno problemi con la giustizia ma anche la scesa in campo di forze fresche e di stretta rappresentanza territoriale. Questa linea è resa possibile dalla voglia di battersi contro la probabile candidatura che in autonomia dal PD si appresta a fare il presidente uscente della giunta regionale, Mario Oliverio. Secondo indiscrezioni a questo fine sarebbero pronti al sacrificio della loro candidatura alcuni tra i più importanti portatori di voti tra i consiglieri uscenti, soprattutto nelle circoscrizioni elettorali di Cosenza e Reggio Calabria.
Redazione