L’orticoltura tipica e a basso impatto ambientale che, grazie all’attività del (Ce.D.A.) n. 2 dell’ARSAC di Castrovillari, si è sviluppata nel Parco Nazionale del Pollino, principalmente nei comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, in Provincia di Cosenza, è inserita in un’area ricca di peculiarità naturalistiche, paesaggistiche e archeologiche.
Tra le peculiarità vanno segnalate:
il fiume Lao, che ha assunto grande importanza anche a fini sportivi per la pratica del rafting;
il Centro Antico di Laino Castello caratterizzato, tra l’altro, da particolari strutture ricettive come il cosiddetto “Albergo Diffuso”;
la Grotta del Romito, dell’era Paleolitica, ricadente nel Comune di Papasidero;
l’antica Città Greca di Laos distrutta da un forte terremoto nel II secolo A.C., di recente scoperta nel comune di Laino Borgo;
i centri urbani di Mormanno e di Laino Borgo;
la presenza della Lontra (Lutra lotra) nel fiume Mercure e in alcuni suoi affluenti;
i punti di accesso dei sentieri per percorsi naturalistici tra i più importanti.
Queste peculiarità attraggono un gran numero di visitatori che, oltre a consumare i prodotti della ristorazione tipica locale e utilizzare le strutture ricettive esistenti, trovano in loco i vari operatori specializzati (guide esclusive del Parco, guide archeologiche, operatori per il rafting, ecc.).
Le colture orticole più diffuse in quest’area sono: Fagiolo borlotto ceroso nano e rampicante; Fagiolo bianco ceroso rampicante; Zucchino; Pomodoro, Fagiolo poverello bianco, l’aglio di Laino Borgo recentemente riscoperto e rilanciato dall’ARSAC.
I mercati di sbocco dei prodotti orticoli del Pollino sono principalmente locali, nelle zone balneari della Regione Calabria, frequentate d’estate da un gran numero di turisti.
Tuttavia parte dei prodotti trovano collocazione in altri mercati calabresi e, in misura minore, nelle Regioni vicine (Sicilia, Campania).
Il reddito lordo per unità di superficie di terreno (€/ha), a seconda della coltura, varia mediamente dai quattromila ai settemila euro per ettaro di terreno. Questa alta redditività dei prodotti orticoli del Pollino è legata alla domanda di “ambiente e natura incontaminata” da parte dei consumatori che è sempre più crescente. Infatti, in quest’area, si riesce a coniugare la qualità di questi prodotti con la conservazione del patrimonio naturale, paesaggistico e archeologico. Patrimoni questi, legati indissolubilmente tra di loro. Il (Ce.D.A.) n. 2 dell’ARSAC di Castrovillari, oltre all’attività di assistenza tecnica e informativa alle singole aziende, nel corso degli ultimi anni, allo scopo di stimolare l’imprenditoria giovanile, ha svolto dei seminari, frequentati da molti giovani agricoltori e da tecnici agricoli, proprio sui temi dell’Orticoltura del Pollino.
Inoltre, il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 della Regione Calabria è stato determinante per la creazione di nuove imprese giovanili in questo comparto.
Infatti, molti giovani imprenditori, per avviare la propria attività, hanno usufruito delle risorse relative alle specifiche misure del PSR (primo insediamento in agricoltura, ammodernamento delle aziende, ecc.). L’orticoltura estiva, in queste aree, oltre a contribuire all’affermazione di un’agricoltura a basso impatto ambientale e alla salvaguardia della biodiversità, rappresenta ormai una reale occasione di nuova occupazione per le giovani generazioni in quanto, tra l’altro, le tecniche di coltivazione di queste specie orticole sono semplici e facilmente acquisibili dai giovani anche con brevi seminari e/o corsi di formazione. Inoltre, considerato il ciclo colturale, le produzioni orticole, permettono di concentrere il lavoro in un periodo limitato nell’anno, risultando più allettante per i giovani che possono integrare con redditi derivanti da altre attività.
Fonte: Arsac