In occasione del 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” il comando provinciale dei Carabinieri ha inteso riepilogare i casi di violenza sulle donne su tutta la provincia reggina.
142 casi di violenza sulle donne affrontati dai carabinieri nel 2019
L’area a maggiore incidenza di denunce è stata senza dubbio quella relativa al capoluogo, laddove sono stati registrati 41 casi.
Emblematico in tal senso l’ultimo intervento, avvenuto solo 4 giorni fa: infatti il 21 novembre i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno arrestato in flagranza di reato un 47enne di Cataforio, il quale, nonostante la presenza dei militari dell’Arma intervenuti su richiesta della moglie, continuava a picchiarla.
L’uomo è stato immediatamente bloccato dai militari che si frapponevano a difesa della donna. I carabinieri, dopo aver subito spintoni e spallate, in un crescendo dell’azione di resistenza, hanno dovuto bloccare l’uomo e dichiararlo in stato d’arresto.
Nel corso della stessa giornata, i militari della stazione carabinieri di Reggio Calabria Principale hanno dato esecuzione all’applicazione di “divieto di avvicinamento alla persona offesa” nei confronti di un 71enne reggino, per le reiterate condotte minacciose, violente e moleste poste in essere nei confronti dell’ex convivente e del figlio minore di quest’ultima, tra l’altro affetto da deficit mentale.
Condotte sempre più diffusa e le cui dinamiche sono connotate da particolare complessità; in questo senso l’attività di contrasto necessita sempre di una massima attenzione da parte di tutti gli operatori nel settore, soprattutto nell’ottica della difesa delle categorie protette con particolare riguardo alla presenza di minori e/o stati di gravidanza che devono necessariamente caratterizzarsi da un innalzamento del livello massimo di attenzione.
È utile ricordare alle vittime l’esistenza dei Centri antiviolenza, strutture idonee per comprendere la drammaticità delle fattispecie di reato, ma soprattutto di poter metabolizzare gli eventi grazie al supporto di psicologi e vittime ormai fuori dal contesto di violenza di genere subita.
Appare in tal senso indispensabile sensibilizzare i cittadini e la comunità nel suo insieme nel fornire dettagli o segnali di allarme che maggiormente si evidenziano, utili alle forze dell’ordine per un tempestivo intervento risolutivo della vicenda, evitando che tale fattispecie di reato possa essere portato ad ulteriore conseguenza di gran lunga più gravi e pericolose per l’incolumità della persona con particolare riguardo anche alla presenza di minori.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, con l’introduzione della Legge n.69 del 2019, cosiddetta “Codice Rosso” e le linee guida redatte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, ha pianificato un protocollo operativo affidato ad una specifica rete di militari selezionati e coordinati dal responsabile della polizia giudiziaria a livello locale, che si identifica nel Comandante del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia Carabinieri competente per territorio del fatto reato.
Questa rete di militari, per la quale sono state privilegiate militari di sesso femminile e/o comunque militari particolarmente sensibili al fenomeno della violenza di genere, ha approfondito e sviluppato il predetto protocollo attraverso la stesura di alcuni formulari e verbali al fine di essere tempestivi e completi in relazione al primo intervento e alla trattazione della comunicazione di notizia di reato da inviare all’autorità giudiziaria.
Questa Rete Supporto Anti Violenza è composta da militari che si renderanno prontamente reperibili in caso di necessità e seguiranno la vittima attuando tutte le procedure operative richieste, a partire dalla stesura della denuncia e per finire, ove si rendesse necessario, con la collocazione nel centro anti-violenza.
Inoltre, il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, nel 2017, ha istituito con Soroptimist Italia, “UNA STANZA TUTTA PER SÉ”, all’interno del Comando Gruppo Carabinieri di Locri, proprio per incentivare le fasce deboli a denunciare, in un “luogo sicuro, protetto, dove le vittime di violenza possono parlare senza paura di ogni loro preoccupazione”.
Allo stesso modo, ogni Stazione dell’Arma, può accogliere in maniera idonea chiunque abbia bisogno d’aiuto e sono state diramate apposite direttive ai nostri Carabinieri nell’approccio comunicativo e nel primo ascolto della vittima, soprattutto in relazione all’empatia emotiva necessaria per far esternare e precisare alla persona offesa di un grave delitto circostanze e dettagli sempre dolorosi da ricordare.
È stata elaborata un’apposita locandina, a cura del Comando Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria, con tutti i riferimenti utili e annessa localizzazione dei Comandi Stazione Carabinieri, quali presidi di legalità al servizio del cittadino indicante la Rete Supporto Antiviolenza.
Fonte: Calabria News 24