Il Movimento che doveva cambiare tutto ha mostrato i suoi limiti. Non solo non riesce a radicarsi sul territorio dopo aver ottenuto nelle elezioni politiche del 2018 il 43,6%, una percentuale strepitosa eleggendo ben 18 parlamentari sui complessivi 31 che spettano alla Calabria, ma ora si apre al suo interno una dura contestazione contro il capo politico, il Ministro Luigi Di Maio, per aver delegato alla piattaforma Rousseau e quindi agli iscritti la decisione di presentare la lista o meno alle prossime regionali.
Tale scelta è stata contestata duramente dal deputato Francesco Forciniti di Corigliano che ha definito “umiliante la votazione online”. Inoltre l’On. Forciniti ha anche affermato con molta chiarezza che “se ci sarà impedito di partecipare alle prossime elezioni regionali calabresi si sarà consumato un subdolo gioco di palazzo per lasciare al Pd qualche possibilità in più salvare le proprie poltrone emiliane, con l’illusione da parte di qualche stratega romano che questo possa rafforzare il governo giallorosso”.
A criticare la scelta della votazione on line anche il deputato Francesco Sapia, “Trovo il post sul Blog delle Stelle assurdo. Non si può far decidere sulla piattaforma Rousseau se il M5s in Calabria debba partecipare o meno alle prossime competizioni regionali. Ho sputato sangue per il Movimento adesso mi sento tradito.
Non mi nascondo dietro nessuna logica di partito”. Infine si è unito al coro dei dissidenti anche la senatrice Bianca Laura Granato che ha sostenuto che “Una forza politica di governo non rinuncia a presentarsi in una tornata elettorale per riorganizzarsi all’interno.
Si lavora di pari passo.
Il Paese non va in pausa perché noi avremmo bisogno di una pausa! Come possiamo chiedere coraggio senza dimostrarlo a nostra volta? Come possiamo dire ai cittadini che la matita è l’arma più potente per salvare i loro destini?
Dovremmo stringerci nelle spalle e dire ai calabresi: purtroppo per voi non c’è nessuna scialuppa di salvataggio. Arrangiatevi con la ‘Ndrangheta che già sta penetrando nelle file dei partiti dati per vincenti”.
Un grande caos all’interno del Movimento che è chiamato a votare oggi dalle 12.00 alle 20.00 per decidere cosa fare per le elezioni regionali. Certamente tale viatico così frastagliato non solo dimostra chiaramente la debolezza del Movimento stesso e le difficoltà del momento ma anche le diversità al proprio interno. Un Movimento che somiglia sempre più ai vecchi partiti che il Movimento tanto criticava ma il potere, come tutti sanno, cambia l’animo anche dei più grandi rivoluzionari, figuriamoci dei giovani pentastellati, divenuti, nella loro maggioranza, parlamentari per caso. Dalla protesta al potere tutto si ribalta.
Lo insegna la storia.
La Redazione