Regionali 2020, sempre più traballante l’alleanza Pd – M5S

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio
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A soli 50 giorni dalla scadenza della presentazione delle liste (ore 12.00 del 28 dicembre 2018) non è ancora certo se il Movimento 5 Stelle in Calabria correrà insieme con il Pd con un candidato Governatore unico per come è stato in Umbria o se il Movimento 5 Stelle correrà da solo o, al massimo, insieme a qualche lista civica di proprio gradimento.

Anzi, negli ultimi giorni la questione si arricchisce di una possibile ed ulteriore opzione.

Non è dato sapere se il Movimento 5 Stelle non deciderà o meno di non partecipare del tutto al momento elettorale per come sembra auspichino i duri e puri del movimento, i talebani pentastellati capitanati dal senatore e Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra. Diviene quindi sempre più incerta e più traballante la possibilità che il Pd romano e i pentastellati possano trovare un accordo su un candidato Governatore condiviso che rimane finora l’imprenditore Pippo Callipo.

Nel frattempo l’attesa imposta dalla segreteria nazionale e dal Commissario regionale del Pd, l’On. Graziano, continua a far spazientire gli iscritti ed i simpatizzanti del partito in Calabria sempre più coscienti che la loro voce, la loro opinione conta meno di zero.

Le decisioni romane imposte alla colonia Calabria potrebbero condurre a brutte sorprese elettorali e di questo ne è perfettamente consapevole il mondo dei grillini che nell’ottica di evitare tracolli clamorosi, accarezzano l’idea, per come già affermato, di dileguarsi dalla prova elettorale. tutto ciò pone in grande difficoltà il Pd nazionale che potrebbe ritrovarsi in una condizione talmente difficile da essere costretto a ritornare sui suoi passi e rivalutare l’idea di riaprire un dialogo con il Governatore Mario Oliverio, sempre più deciso e pronto a competere per tentare la riconquista della cittadella regionale.

Situazione sempre più incandescente che comunque, prima o poi, dovrà essere risolta e dovrà avere una sua decisione finale. Il tutto mentre nelle altre regioni, come in Emilia Romagna, la campagna elettorale è già in atto da tempo.

Senza dover sottolineare che tale situazione d’attesa penalizza anche chi è disponibile a cimentarsi per le candidature nelle liste con una campagna elettorale da condurre in tempi brevi mentre avvantaggia chi già, da professionisti della politica, è in campagna elettorale permanente e può usufruire di una platea elettorale già definita e frutto di tanti anni di gestione clientelare del potere.

Redazione

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