Sembrano essere passati secoli dal 4 marzo 2018 quando i Pentastellati in Calabria raggiunsero la mostruosa percentuale del 43,4% eleggendo ben 18 parlamentari su 31, il 60% di tutti i parlamentari eletti in Calabria. Cifre lontane anche dalla potente Dc della Prima Repubblica. Un esercito di deputati e senatori che, oggi, dopo solo un anno e sette mesi, non solo hanno deluso pesantemente ma hanno almeno dimezzato il consenso del partito. E i grillini se ne accorgeranno alle Regionali per come lo hanno già compreso i grillini dell’Umbria. E dopo la batosta dell’Umbria la pletora di parlamentari grillini della quale per la gran parte i calabresi non conoscono neanche i nomi sono stati convocati a Roma dal loro capo politico Di Maio per capire cosa fare dopo il fallimento dell’esperimento umbro che ha bocciato sonoramente l’alleanza Pd – M5S. Cosa faranno i grllini, correranno da soli con un candidato a Governatore di provata fede grillina pur sapendo che nelle amministrative i voti grillini evaporavano già quando il Movimento aveva il vento in poppa, figuriamoci ora che sono in declino. Rimarranno in piedi le candidature di Pippo Callipo e del superpoliziotto Gualtieri anche ora che da soli, nel caso il movimento arrivi terzo dopo le coalizioni del centrosinistra e del centrodestra, il candidato Governatore non sarà neanche eletto consigliere regionale essendo eletto alla Regione solo il primo dei Presidenti non eletti? A queste domande potrà rispondere solo Luigi Di Maio che impartirà la linea da seguire ai parlamentari calabresi. Particolarmente soddisfatto sarà certamente il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, prima grande oppositore dell’alleanza con Salvini, oggi oppositore dell’alleanza regionale con il Pd. Probabilmente sarà ancora più soddisfatto quando il Movimento 5 Stelle, oramai non più credibile, non solo non si potrà alleare con nessuno ma sparirà completamente dalla scena politica potendo, però, ricordare che un giorno, il 4 marzo 2018, in Calabria i pentastellati raggiunsero vette elettorali incredibili. Un tesoro inestimabile di consensi elettorali dilapidato in pochissimo tempo dopo l’alleanza con la Lega, prima e con il Pd, subito dopo.
Redazione