Lo stato maggiore del Pd romano con i dirigenti politici del Movimento 5 Stelle sperano ancora che si possa concretizzare anche in Calabria l’accordo Pd – Movimento 5 Stelle con la candidatura di un Governatore “civico” per come già fatto in Umbria dove si andrà al voto il prossimo 27 ottobre. Ma le difficoltà da superare per concretizzare tale obiettivo sono sempre più insormontabili. Infatti quasi tutti i 17 parlamentari pentastellati eletti in Calabria hanno incontrato il capo politico del Movimento, il Ministro Luigi Di Maio per un colloquio sulle regionali, sulle alleanze e sul candidato a Governatore. L’incontro si è caratterizzato dalla consegna al braccio destro di Di Maio, Pietro Dettori, di un dettagliato documento nel quale i parlamentari ribadiscono con forza la loro presa di posizione. Quella di non accettare mai e poi mai una qualsiasi forma di alleanza con il Pd, soprattutto il Pd calabrese che esprime per i pentastellati e non solo per i parlamentari ma anche per gli attivisti, la parte peggiore della politica in Calabria. Tale documento rappresenta, quindi, un nuovo ed ulteriore ostacolo per le segreterie nazionali del Movimento 5 Stelle e del Pd che vorrebbero, invece, sperimentare anche in Calabria la nuova alleanza che caratterizza il governo Conte Bis. Implicitamente tale decisione che per i pentastellati calabresi appare irremovibile avvantaggia chi, nel Pd, non è favorevole all’accordo. In primis il Governatore Mario Oliverio che ha sempre ritenuto tale accordo una follia politica soprattutto in Calabria dove il Pd è stato sempre oggetto di violentissime critiche da parte dei deputati e senatori pentastellati. Basti pensare agli attacchi terribili del senatore Nicola Morra, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia nei confronti di un Pd – a suo dire – “che ha dato molto lavoro alle Procure calabresi”. Se il Movimento 5 Stelle dovesse rimanere saldamente ancorato a tale scelta il Pd potrebbe rivedere la sua posizione ed aprire una nuova interlocuzione con il Governatore Mario Oliverio che rimane comunque finora l’unico candidato per le prossime regionali. La palla è quindi nelle mani di Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, i due segretari nazionali, che potrebbero comunque, imporre l’accordo anche contro i dirigenti locali sia del Movimento 5 Stelle che della maggioranza del Pd. La partita rimane aperta e, nel frattempo, avanza l’ipotesi che in virtù dell’attesa di tali eventi, si potrebbe andare al voto addirittura il 26 gennaio 2020, ultima data possibile per chiamare alle urne i calabresi per l’elezione del nuovo consiglio regionale.
Gianfranco Bonofiglio