La kermesse organizzata con l’assemblea regionale dei circoli del partito tenutasi a Catanzaro con l’entusiasta partecipazione di centinaia di responsabili di circoli, di amministratori e di sindaci, perfettamente riuscita e con tanti simboli del Pd praticamente ovunque pone, alla luce di quanto dichiarato nei giorni scorsi dall’On. Nicola Oddati, responsabile Mezzogiorno, e dell’On. Stefano Graziano, Commissario regionale, un problema di non poco conto. “Chi partecipa a manifestazioni non autorizzate dal partito è fuori”, questo in sintesi l’avviso che, come si è visto, è stato ignorato alla grande. Il Governatore Mario Oliverio nel suo intervento conclusivo si è direttamente rivolto al segretario nazionale, Nicola Zingaretti, suo collega Presidente di Regione, chiedendogli di tener conto di un “popolo calabrese del Pd” polemizzando con il commissario regionale, On. Graziano “nella vita dei partiti democratici non si sono mai minacciati gli iscritti di metterli alla porta se partecipano a una manifestazione”. Cosa farà ora il segretario Nicola Zingaretti quando arriverà sul suo tavolo di segretario il documento annunciato nella manifestazione con oltre 5.000 firme a sostegno della candidatura di Mario Oliverio?. Certamente il Governatore Oliverio ha assestato un duro colpo alla dirigenza romana che vuole andare oltre pensando di confezionare anche in Calabria una nuova ed inedita alleanza fra Pd e 5 Stelle per le prossime regionali. Inoltre in molti attendevano che il Governatore Oliverio si pronunciasse anche sulla fatidica data del voto, ma l’argomento non è stato trattato. Rimane quindi ancora incerta la data come rimangono incerte le alleanze e rimane ancora oggi incerto il numero di quanti saranno gli aspiranti candidati Governatori che si sfideranno il giorno in cui i calabresi saranno chiamati al voto. Mai nella storia del regionalismo calabrese, nato nel 1970 e alla fine della sua decima legislatura, si era assistito, al ridosso dell’inizio ufficiale della campagna elettorale, ad uno scenario cosi incerto e mutevole che potrebbe prefigurare colpi di scena ed ulteriori divisioni e questo vale non solo per la coalizione di centrosinistra ma anche per quella di centrodestra. Intanto si continua ad assistere a guerre interne di partito, bracci di ferro tra partiti della stessa coalizione e quant’altro, mentre il tempo passa inesorabile e le elezioni si avvicinano e non è detto che alla fine non si voti il 26 gennaio 2020, termine ultimo previsto per legge. Sarà interessante osservare se al consiglio regionale fissato per il prossimo lunedì 30 settembre che prevede nell’ordine del giorno la fissazione della data nella quale si andrà alle urne, se, effettivamente la stessa verrà stabilita o si passerà ad un ennesimo e solito rinvio. Tutto dipenderà dalla risposta di Oddati e Graziano dopo l’incontro dei circoli del partito. Risposta che tutti attendono.
Una grande prova di forza di Oliverio
Gianfranco Bonofiglio