Sempre più incandescente la sfida in atto all’interno del Pd. Da un lato il responsabile del Mezzogiorno del Pd, On. Nicola Oddati con il Commissario regionale del partito in Calabria, On. Stefano Graziano e dall’altro il Governatore Mario Oliverio con tutti gli “Oliveriani“, che, nel Pd calabrese non sono pochi. Questa sera a Catanzaro si terrà una riunione dei circoli del Pd alla quale parteciperà anche il Governatore Oliverio e nella quale si discuterà anche di primarie. Ebbene, questa riunione ha scaturito da parte del Pd romano una reazione alquanto decisa. E’ stato redatto, infatti, un documento a firma di Oddati e Graziano nel quale, in estrema sintesi, si avverte che “Le iniziative con il simbolo del Pd sono solo le nostre, chi ne fa altre è fuori dal partito”. In poche parole chi è vicino al Governatore Mario Oliverio ed avalla la sua decisione che appare irremovibile di ricandidarsi alle prossime regionali può considerarsi fuori dal partito.
Si acuisce lo scontro nel Pd in vista delle elezioni regionali
Un diktat che non potrà essere accettato da chi richiede che si svolgano le primarie che, ironia della sorte, sono uno strumento considerato da sempre indispensabile proprio dal Pd. Ma, come tutti sanno, la politica è l’arte del cambiamento e dell’impossibile che, di colpo, diviene possibile. L’obiettivo del Pd romano rimane quello di liquidare Mario Oliverio e giungere ad un accordo con il Movimento 5 Stelle, nonostante i pentastellati calabresi, nella loro stragrande maggioranza, non vogliono in alcun modo una qualsiasi forma di alleanza con il Pd. “Chiediamo a chi ricopre incarichi dirigenziali nel partito di agire con senso di responsabilità e comprendere che, alla luce del mutato quadro politico nazionale, è stato imboccato un sentiero nuovo e che su questo percorso si lavora per vincere la sfida elettorale. C’è una linea chiara e netta che non è contro qualcuno. È una linea per il futuro della Calabria che tiene conto – si legge nel comunicato a firma Oddati e Graziano – del nuovo quadro nazionale. Sono perciò errate quelle iniziative che non rispecchiano tale linea, figlie di una vecchia stagione politica. Ma chi viene meno alla richiesta di lealtà e generosità si assumerà le sue responsabilità. Il commissario e il gruppo dirigente nazionale non si sono sottratti ad iniziative e momento di confronto, anche aspri, quando promossi da organismi legittimi. È stupefacente che dirigenti di primo piano e di lungo corso decidano di partecipare ad iniziative autoconvocate che si contrappongono platealmente alle indicazioni politiche degli organismi dirigenti. Spesso si invoca lo statuto per richiamare le primarie, ma si dimentica che – da statuto – in un partito commissariato l’unica autorità è il commissario nominato dalla Direzione nazionale e l’uso del simbolo è esclusivamente in capo al commissario. Nei prossimi giorni saremo noi ad indire un’assemblea dei circoli e dei gruppi dirigenti e discutere – come è giusto – delle decisioni da assumere. Chiunque lo faccia adesso, in questo modo, sceglie di mettersi contro le indicazioni del partito». Continua l’avvincente telenovella senza esclusione di colpi di scena. Vedremo quali saranno le prossime puntate.
La Redazione